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IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

disturbo ossessivo compulsivo

Cos è il DOC

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è una condizione cronica caratterizzata da pensieri, immagini, impulsi, sensazioni che si presentano alla mente in modo intrusivo e involontario (ossessioni), e da conseguenti comportamenti ripetitivi (compulsioni o rituali) messi in atto nel tentativo di neutralizzare il disagio provato.

Per le persone che soffrono di DOC, le compulsioni e i rituali, non sono frutto di una scelta volontaria ma, piuttosto, di una sorta di imposizione mentale.

La maggior parte dei/lle pazienti, riconosce che i pensieri e le credenze che alimentano tali comportamenti sono illogici o irrealistici. Ma allo stesso tempo si sentono costretti/e a eseguirli per:

  • alleviare il disagio causato dai pensieri intrusivi;
  • prevenire il verificarsi dei loro timori persistenti.

Si stima che il disturbo abbia una prevalenza che varia dal 2 al 4% della popolazione nell’arco di vita.

Le ossessioni e le compulsioni possono occupare molto tempo ed energie e di conseguenza interferire con il normale funzionamento individuale in tutti gli ambiti di vita, causando intenso di stress.

QUALI SONO LE CAUSE DEL DOC?

Se da un lato non si conoscono le cause esatte, è possibile ipotizzare una combinazione di fattori genetici, biologici e stressogeni, alla base del disturbo.

Le ricerche hanno evidenziato, nei pazienti con DOC, una maggiore attivazione di determinate aree del cervello che potrebbe costituire un fattore di rischio per lo sviluppo del disturbo.

Fattori ambientali come improvvisi cambiamenti nel corso di vita, problematiche relazionali, abusi, malattie e ulteriori elementi di stress, possono contribuire all’esordio della condizione.

Cause scatenanti e fattori di rischio

Esistono diversi fattori di rischio alla base del disturbo. Si tratta di variabili in grado di aumentare la possibilità individuale di sviluppare una determinata condizione in soggetti predisposti.

Di seguito alcune informazioni basate sull’osservazione e lo studio di come il disturbo esordisce ed evolve nei pazienti che soffrono di DOC.

Cosa sappiamo

L’esordio avviene tipicamente in tarda adolescenza e nella prima età adulta. Le manifestazioni precoci sono più comuni tra gli individui di sesso maschile.

Il disturbo presenta elevata comorbilità con altre condizioni mentali quali disturbi d’ansia, dell’umore, del controllo degli impulsi, emotivi, alimentari e da uso di sostanze. Esistono alcuni fattori biologici, temperamentali e ambientali che possono predisporre allo sviluppo del DOC.

Genetica.

Circa il 50% di rischio deriva da determinati genetiche. Avere un familiare che soffre di DOC, in particolare se stretto, e se ha sviluppato la sua sintomatologia in età precoce, costituisce un fattore di rischio. È inoltre importante considerare il ruolo dell’apprendimento da modello e degli stili educativi che possono costituire fattori talvolta protettivi e altre volte scatenanti.

Genere.

Il genere è un ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo del DOC nei diversi stadi evolutivi. I soggetti di sesso maschile hanno più probabilità di sviluppare sintomi nel corso dell’infanzia. Con la pubertà, il rischio di sviluppare il disturbo è equivalente nei maschi e nelle femmine.

È inoltre interessante notare che uomini e donne possono manifestare sintomi diversi. I maschi sviluppano con maggiore probabilità preoccupazioni legate alla sessualità, al perfezionismo e alla simmetria mentre le donne mostrano con maggiore frequenza preoccupazioni e compulsioni legate alla contaminazione e alla pulizia.

Struttura cerebrale.

Sebbene non sia chiara la connessione, sembra esserci una relazione tra i sintomi del DOC e alcune irregolarità funzionali e strutturali nel cervello. La ricerca si sta attivando per scoprire di più su questo argomento.

Personalità.

Alcune caratteristiche di personalità come la difficoltà nel tollerare l’incertezza, un forte senso di responsabilità o il perfezionismo, possono costituire fattori di vulnerabilità per lo sviluppo del DOC. Attualmente si cerca di comprendere se siano tratti stabili o appresi, quindi più suscettibili al cambiamento.

Età.

La tarda adolescenza e la prima età adula costituiscono gli stadi in cui il rischio di sviluppo della sintomatologia è maggiore. La probabilità di sviluppare il disturbo diminuisce con l’avanzare dell’età.

Eventi di vita.

Eventi di vita stressanti, in particolare quelli di natura traumatica vissuti in età evolutiva, quali abusi, trascuratezza o bullismo, sono fattori di rischio elevati per lo sviluppo del DOC.

Allo stesso modo, periodi di stress intensi nel corso della vita possono favorire le ricadute o il peggiorare dei sintomi esistenti.

Disturbi psicologici.

Soffrire di un disturbo d’ansia o di altre condizioni può costituire un ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di DOC.

Sintomi neuropsichiatrici acuti in età evolutiva.

In alcuni bambini, i sintomi del DOC possono svilupparsi improvvisamente dopo un’infezione da streptococco. In questi casi è possibile che si manifesti una sindrome denominata PANDAS, acronimo che sta per pediatric autoimmune neuropsychiatric disorders associated with streptococcus.

Traumi cerebrali .

I sintomi del DOC possono talvolta presentarsi dopo aver subito un trauma cranico.

Uso di droghe.

L’utilizzo di droghe, causando una serie di variazioni chimiche nel cervello in grado di favorire una vulnerabilità al problema, può collegarsi all’esordio di un disturbo ossessivo compulsivo. Alimentando inoltre condizioni di stress per via di conflitti familiari, problemi lavorativi e guai con la giustizia, costituisce un terreno fertile per l’evolversi di condizioni psicopatologiche.

Condizione lavorativa.

Ulteriore fattore di rischio è la mancanza di un impiego. Tale aspetto può costituire allo stesso tempo una causa scatenante o un effetto della sintomatologia. È comunque importante considerare che, anche in assenza di fattori di rischio è possibile sviluppare la condizione.

Le parole contano.

Capita che le persone facciano affermazioni del tipo “Sono così ossessivo/a!” “Tutti/e hanno delle fisse o delle manie”, facendo riferimento al bisogno di vedere la propria scrivania sempre in ordine o all’abitudine di chiudere il gas e l’acqua prima di uscire di casa.

Ma il DOC è molto più di questo, va oltre alle preferenze personali rispetto alla pulizia e l’ordine. I sintomi occupano una significativa quantità di tempo e sono in grado di incidere notevolmente sul funzionamento individuale. Causano molto disagio, nonostante le persone siano spesso consapevoli della loro irrazionalità.

Libro DOC

DOC SINTOMI

Come anticipato, il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato dalla presenza di due categorie di sintomi: le ossessioni e le compulsioni. La condizione è in grado di compromettere la capacità di prestare attenzione, a scuola o al lavoro, o di indurre all’evitamento completo di una o più attività o situazioni. Vediamo qualche esempio.

Ossessioni

Il contenuto dei pensieri ossessivi può variare molto, alcune delle tematiche più comuni includono:

  • Preoccupazioni relative allo sporco, ai germi o alle malattie.
  • Paura di fare del male a sé stessi o agli altri.
  • Paura di dire qualcosa di offensivo o inappropriato.
  • Necessità di simmetria o ordine.
  • Preoccupazioni relative al buttare o liberarsi di oggetti.
  • Dubbi rispetto al proprio orientamento sessuale o ai propri desideri.
  • Preoccupazioni legate alla salute, alla sicurezza proprie o altrui.
  • Immagini, parole ,suoni e pensieri ripetitivi intrusivi.

Questi pensieri indesiderati e intrusivi tendono a presentarsi ripetutamente, indipendentemente dagli sforzi messi in atto per ignorarli o sopprimerli. La loro persistenza determina la convinzione ancora più forte che possano essere reali o avverarsi, e che l’unico modo per impedirlo sia neutralizzarli tramite rituali, mentali o comportamentali.

Disturbi Ossessivi Compulsivi Esempi

Di seguito alcuni esempi di comportamenti compulsivi tipici del DOC:

  • Lavaggi ripetitivi e/o ritualizzati di oggetti, mani o corpo.
  • Organizzare o allineare gli oggetti in un determinato modo.
  • Contare o ripetere frasi specifiche.
  • Toccare qualcosa un determinato numero di volte.
  • Cercare rassicurazione negli altri.
  • Collezionare determinati oggetti o comprare più pezzi dello stesso oggetto
  • Nascondere oggetti che potrebbero essere utilizzati per fare del male a sé stessi o ad altri.
  • Ripassare mentalmente situazioni o azioni per essere certi di non aver commesso azioni negative.
esempi disturbo ossessivo

Le compulsioni possono dunque essere considerate come una risposta alle ossessioni.

La persona può sentirsi costretta a “fare qualcosa” allo scopo di alleviare l’ansia causata dall’idea che le idee ossessive possano essere la realtà o diventarla. È possibile che si avverta la necessità di ripetere queste azioni un determinato numero di volte, in una determinata sequenza o fino a provare la sensazione che sia “abbastanza” (decritta anche come “Just right experience”).

Se venisse commesso un errore durante l’esecuzione del rituale, la persona potrebbe sentirsi costretta a ripeterlo dall’inizio, guidata dal timore che non funzioni se non eseguito perfettamente.

TIPI DI DOC

Non esiste una classificazione formale dei diversi tipi di DOC, ma, comunemente, gli esperti suddividono i sintomi di macro categorie:

  • Contaminazione e pulizia.
  • Paura di fare del male e controllo.
  • Simmetria, perfezionismo e ordine.
  • Pensieri intrusivi a contenuto sessuale, violento o inappropriato.
  • Scrupolosità, o DOC mistico-religioso, che comprende ossessioni e compulsioni incentrate su tematiche religiose. Avere dei pensieri considerati blasfemi può indurre la persona a pregare un certo numero di volte, contare fino a determinati numeri o toccare determinati oggetti nel tentativo di neutralizzarli.
  • DOC da relazione. Comprende dubbi frequenti e intrusivi sul rapporto con il/la proprio/a partner.
  • “Pure O” (ossessioni pure) relative a tematiche sessuali, religiose, violente, apparentemente senza compulsioni. In realtà, le compulsioni, in questi casi prendono la forma di azioni mentali piuttosto che di comportamenti osservabili.
  • Iperconsapevolezza. Prevede una estrema e costante consapevolezza rispetto a sensazioni corporee (proprie o altrui) come lo sbattere le palpebre, il respiro, il battito cardiaco, la masticazione, la deglutizione o rispetto a suoni ambientali come i rumori bianchi. I sintomi individuali possono rientrare in una o più delle categorie sovraesposte, motivo per cui tale suddivisione non viene considerata ufficiale.

LA DIAGNOSI

In presenza di sintomi ossessivo compulsivi, rivolgersi a un/a professionista della salute mentale esperto/a, consente di ricevere una diagnosi corretta e pianificare l’intervento più adeguato al caso specifico

Anche se alcuni segnali possono presentarsi nel corso dell’infanzia, spesso evolvono in modo graduale e per questo motivo non sono facilmente individuabili. Il risultato è che la maggior parte delle persone, convive con il disturbo per anni prima di richiedere aiuto.

Parlare dei sintomi sperimentati può essere molto difficile, soprattutto se i primi tentativi sono stati banalizzati o ridicolizzati da familiari, amici o colleghi che non conoscono il problema.

Un/a professionista sarà dunque in grado di accogliere in modo non giudicante le preoccupazioni e le angosce vissute, cercando di valutare l’esperienza del/la paziente attraverso domande del tipo:

  • Quanto tempo viene occupato dai pensieri ossessivi o dai comportamenti compulsivi?
  • Cosa fa la persona per cercare di ignorare o sopprimere i propri timori?
  • Quanto è forte la convinzione nei confronti dei contenuti ossessivi?
  • Quale impatto hanno i sintomi sulle relazioni e la vita quotidiana? Il/la professionista valuterà attentamente anche la presenza di un eventuale trattamento farmacologico in corso, i suoi effetti nel tempo, e la presenza di ulteriori condizioni mentali associate ai sintomi, in modo da emettere l’ipotesi diagnostica più appropriata e proporre l’intervento più adatto.

TRATTAMENTO

Contattare un/a terapeuta esperto/a nel trattamento del DOC è un primo passo importante per intraprendere il percorso più adeguato al proprio caso. L’intervento può combinare la psicoterapia all’utilizzo di una terapia farmacologica.

Trattamento Farmacologico

Vediamo più nel dettaglio. Farmaci I farmaci più tipicamente prescritti per il trattamento del DOC includono:

  • Inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), come la Fluoxetina (Prozac) o la Sertralina (Zoloft).
  • Antidepressivi triciclici come la clomipramina (Anafranil), sebbene non sia il farmaco prescritto come prima linea.
  • Antipsicotici come l’aripiprazolo (Abilify) o il risperidone (Risperdal), che possono potenziare gli effetti degli SSRI.
  • Un antagonista del recettore dell’N-metil-D-aspartato (o recettore NMDA o NMDAR) che può potenziare l’efficacia degli SSRI.

Possono passare dalle 8 alle 12 settimane prima che un SSRI abbia effetto.

È possibile che si presentino effetti collaterali, e in tal caso è importante segnalarli ai professionisti di competenza in modo da valutare le migliori opzioni possibili.

Psicoterapia

Tipicamente, i professionisti della salute mentale raccomandano un approccio combinato. Se da una parte i farmaci aiutano ad alleviare i sintomi, la psicoterapia può insegnare:

  • strumenti per gestire i pensieri indesiderati e modificare i comportamenti disfunzionali;
  • strategie per alleviare le tensioni e regolare le emozioni intense.

Gli approcci raccomandati per il trattamento del DOC includono:

  • Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC).

Aiuta a identificare e ricalibrare i pattern di pensiero e comportamento disfunzionali.

  • Esposizione e Prevenzione delle Risposta (ERP).

È una strategia della TCC che prevede l’esposizione graduale alle situazioni temute o ai pensieri alla base delle ossessioni e delle compulsioni. Lo scopo della ERP è apprendere a gestire il disagio comportato dalle ossessioni, senza emettere compulsioni.

  • Terapia cognitiva basta sulla Mindfulness.

Consiste nell’apprendimento di abilità di mindfulness utili a fronteggiare più efficacemente il disagio causato dalle ossessioni.

IL DOC IN ETÀ EVOLUTIVA

Circa la metà delle persone che soffrono di DOC, hanno manifestato i primi sintomi nel corso dell’infanzia. Non sempre i bambini sperimentano i sintomi allo stesso modo degli adulti.

Per esempio:

  • Potrebbero non essere consapevoli del fatto che le ossessioni e le compulsioni sono eccessive.
  • Potrebbero credere che tutti sperimentino pensieri e impulsi simili.
  • Le ossessioni potrebbero sembrare meno chiare. Alcuni pattern di pensiero come il pensiero magico o la paura che qualcosa di negativo possa accadere alle persone care, possono essere tipici della fase evolutiva.
  • Lo sviluppo di Tic avviene con maggiore frequenza con l’esordio precoce di sintomi ossessivo compulsivi.
  • Manifestano con maggiore frequenza sintomi appartenenti a più categorie. Il trattamento dei bambini prevede, in prima linea, l’intervento cognitivo comportamentale, associato, solo in caso di necessità a quello farmacologico.

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO DI PERSONALITÀ (DOCP) VS DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO (DOC)

Nonostante la similitudine tra i nomi, si tratta di condizioni molto diverse. Il DOCP è caratterizzato da una estrema necessità di ordine, perfezione e controllo, anche all’interno delle relazioni.

Non sono presenti ossessioni o compulsioni. I sintomi della personalità ossessiva includono:

  • Preoccupazione per dettagli, ordine, regole e programmi.
  • Perfezionismo tale da compromettere il completamento di compiti o lavori.
  • Passare la maggior parte del tempo al lavoro trascurando del tutto interessi personali e relazioni.
  • Un’attitudine inflessibile e rigida nei confronti di aspetti morali ed etici.
  • Estrema difficoltà nel liberarsi di oggetti.
  • Difficoltà a delegare responsabilità o a lavorare con gli altri.
  • Tendenza a evitare di spendere soldi quando possibile.
  • Attitudine rigida e ostinata.

I disturbi di personalità come il DOCP sono caratterizzati da tratti fissi e persistenti che possono compromettere le relazioni e la vita quotidiana. Le persone che ne soffrono, spesso, non riconoscono questi tratti come problematici, ma, semplicemente, li considerano come parte del loro modo di essere. Rispetto a chi soffre di altri disturbi della personalità, le persone con DOCP, ricercano un trattamento con maggiori probabilità e, allo stesso modo, hanno più possibilità di trarne beneficio. È possibile, ovviamente, che entrambe le condizioni, si presentino insieme, ma un professionista della salute mentale le diagnosticherà separatamente in modo da pianificare un intervento che prenda in considerazione il quadro complessivo individuale.

VIVERE CON IL DOC

Sebbene il DOC sia una condizione cronica, un trattamento professionale e l’apprendimento di una serie di strategie di coping, possono aiutare a raggiungere una buona gestione dei sintomi e ridurre al minimo, o addirittura eliminare, il loro impatto sulla vita quotidiana. L’aiuto di un/a terapeuta esperto/a nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo, può fare molto per alleviare i sentimenti di stress e migliorare la qualità della vita in generale.

Con il supporto di professionisti, è spesso possibile apprendere nuove strategie per gestire i sintomi del DOC e sfidare i pattern di pensiero indesiderati. I/le terapeuti/e possono anche favorire l’apprendimento di altre utili strategie di coping, tra cui:

  • Esercizi di respirazione.
  • Meditazione mindfulness.
  • Creazione di una routine di benessere.
  • Favorire l’autoapertura nei confronti dei propri cari.

Potrebbe risultare difficile parlare del proprio DOC con le persone vicine e nulla impone di condividere la propria diagnosi finché non ci si senta pronti a farlo. Sicuramente, l’isolamento, non fa che peggiorare le cose. La famiglia, gli amici e le altre persone care possono costituire una buona fonte di supporto emotivo, oltre che un appoggio per qualsiasi altro bisogno, facilitando un graduale miglioramento del benessere generale.

Entrare a far parte di un gruppo di terapia di persone che condividono la stessa diagnosi può essere un altro ottimo modo per sentirsi compresi e meno soli.

Lettura Consigliata: Libro “Ossessioni e Compulsioni” . La terapia Cognitivo Comportamentale in Azione. Enrico Rolla

Autrice Articolo

sonya psicologa

Articolo scritto da Sonya Sabatino psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Attività di psicoterapia e docenza presso Istituto Watson, centro di Psicoterapia e Scuola di Specializzazione Post Universitaria in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.

⇒A chi rivolgersi

Il sito www.aiamc.it è il portale di riferimento italiano che raccoglie terapeuti specializzati in Terapia Cognitivo Comportamentale sul territorio italiano.
Nella sezione “CERCA PSICOTERAPEUTA” è possibile sezionare la regione e la provincia di interesse e filtrare la ricerca sulla base del problema di cui si soffre.

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